Materie prime e rifiuti

La salvaguardia delle risorse naturali

100%
Percentuale di cellulosa vergine utilizzata nella carta Favini certificata secondo lo standard FSC™ COC o CW, che garantiscono la gestione responsabile e sostenibile delle foreste.

CELLULOSA DA ALBERO

Le foreste sono uno dei beni più preziosi di cui dispone l’umanità: forniscono ossigeno e contribuiscono all’attività di mitigazione climatica assorbendo i gas serra; rappresentano una dimora e sono fonte di sostentamento per molti popoli indigeni; ospitano la maggior parte della biodiversità animale e vegetale della Terra.

Forte di questa consapevolezza, Favini ha scelto di contribuire alla conservazione delle aree verdi del pianeta in linea con i propri principi di sostenibilità e di etica.

La cellulosa che utilizziamo

Utilizzando il 100% di cellulosa certificata FSC™ (Forest Stewardship Council, numero certificato: FSC-C001810) COC (Chain of Custody) o CW (Controlled Wood), nelle proprie carte, Favini rifiuta categoricamente l’impiego di materie prime provenienti da foreste tagliate illegalmente o da aree in cui siano stati violati i diritti umani o dei lavoratori e non ci sia stato rispetto dei principi sanciti dall’ILO (Organizzazione internazionale del lavoro).

Le zone di provenienza della cellulosa usata da Favini sono l’Europa e l’America Latina.

Favini è l’esempio concreto di come si possa produrre carta di ottima qualità adottando una politica di approvvigionamento responsabile a tutela delle risorse del pianeta.

Favini non utilizza materie prime ottenute dal taglio illegale delle foreste vergini e rifiuta lo sfruttamento dei lavoratori.

Fibre alternative

Per la linea di carte Tree Free, Favini ha scelto di non utilizzare cellulosa di albero.

Questa carta ecologica, infatti, è prodotta con biomasse rinnovabili non legnose, in particolare con fibre provenienti da piante annuali come bambù e linters cotone.

Bambù e cotone

Il bambù costituisce un’abbondante risorsa naturale rinnovabile. È una graminacea gigante infestante a crescita rapida e spontanea e, essendo molto resistente, ha meno bisogno di pesticidi e cure rispetto ad altre piante. E’ in grado di crescere più di un metro al giorno. Inoltre, cattura un quantitativo di CO2 quattro volte superiore rispetto alle giovani foreste tradizionali.

I linters sono le fibre corte del cotone che si trovano attorno al seme e che non possono essere impiegate nella produzione di abbigliamento a causa della ridotta lunghezza: per l’industria tessile sono uno scarto pre-consumo, ma per altre filiere sono una risorsa preziosa.

RICICLO PRE-CONSUMO E POST-CONSUMO

Non solo cellulosa vergine: per impegnarsi ulteriormente nei confronti dell’ambiente, Favini reimpiega nelle proprie linee di prodotto gli scarti pre-consumo, che si formano durante il processo di lavorazione.

Si tratta in media del 16% del totale della cellulosa utilizzata. In questo modo si evita di inviare a rifiuto una risorsa interna reimpiegabile, contenendo il consumo di materia prima vergine. La linea riciclata d’eccellenza è Shiro Echo, la carta ecologica che contiene il 100% di fibre riciclate, certificata FSC™ recycled.

Il riciclo pre-consumo e post-consumo consente a Favini di limitare l'utilizzo di cellulosa vergine per le proprie linee di prodotto.
16%
Fibra riciclata proveniente da scarti pre-consumo, reimmessa nel processo produttivo per ridurre l'uso di materia prima vergine.
Differenza tra scarti pre e post consumo

In termini generali, per materiale pre-consumo si intende lo scarto generato durante il processo di fabbricazione. Lo scarto post-consumo, come lascia intuire il termine stesso, è il rifiuto che si crea dopo l’utilizzo.

Calato nella realtà cartaria, lo scarto pre-consumo è costituito da refili di taglio della carta, spezzoni di bobina o fogli non conformi. Tali scarti vengono stoccati in un piazzale dedicato e divisi per tonalità di colore e reimpiegati nella produzione di carta.

Lo scarto post-consumo può derivare da vari livelli della filiera: a monte può trattarsi di refili di aziende che lavorano la carta, per esempio gli stampatori, oppure, più a valle, può provenire dalla raccolta differenziata domestica. Da questi scarti viene ricavata della preziosa fibra che può trasformarsi in nuova carta.

MATERIE PRIME DA RIUSO CREATIVO

Elevatissima è anche l’attenzione verso materie prime alternative. Negli anni, l’impegno per l’economia circolare e l’upcycling ha spinto l’azienda a cercare soluzioni alternative per utilizzare sottoprodotti come materie prime preziose per la produzione di carte a basso impatto ambientale.

La prima nata all’interno del filone della circular economy è stata Alga Carta, la carta brevettata da Favini negli anni ’90 e realizzata dalle alghe infestanti della Laguna di Venezia.

Nel 2012 è stata la volta di Crush, l’innovativa gamma di carte ecologiche realizzate con scarti di lavorazioni agro-industriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero. Nel 2015 è stata lanciata Remake, una carta che si compone per il 25% di sotto-prodotti della filiera della pelletteria e infine nel 2019 è nata Refit, la gamma di carte prodotte con il 15% di residui delle lavorazioni tessili della lana e del cotone.

Differenza tra riciclo e upcycling

Per upcycling si intende il processo di trasformazione che porta alla creazione di nuovi oggetti dal valore maggiore rispetto al materiale originale a partire vecchi prodotti, oggetti inutili o materiali di scarto. Per questo si parla anche di “riuso creativo”.

Per riciclo, invece, si intende un processo simile, ma che porta alla produzione di oggetti o materiali di valore pari o inferiore alla base di partenza.

Entrambi i concetti si legano ai principi dell’economia circolare, un modello di produzione e consumo in cui i rifiuti diventano risorse.

SIMBIOSI INDUSTRIALE: l'economia circolare secondo Favini

La simbiosi industriale è il processo nel quale industrie tradizionalmente separate integrano i loro processi per promuovere vantaggi competitivi attraverso uno scambio di materia, energia, acqua e, nel caso di Favini e delle sue carte ecologiche, di sottoprodotti.

Le interazioni generate dalle simbiosi industriali instaurate da Favini tra il settore cartario e quelli agro-industriale, conciario e tessile, hanno permesso l’ideazione di nuovi prodotti: le carte ecologiche Alga Carta, Crush, Remake e Refit.

 

 

riduzione delle sostanze nocive

Per una questione di rispetto, sia degli ecosistemi, sia della salute dei lavoratori, l’azienda è impegnata costantemente nella riduzione dei consumi di sostanze chimiche ed impiega prodotti chimici in linea con le regolamentazioni europee (Reach). Le cellulose, ad esempio, sono acquistate solo se sbiancate senza l’utilizzo di cloro, sostanza che potrebbe generare diossine.Sono inoltre stati eliminati dal processo produttivo anche i prodotti che contengono formaldeide, un potenziale cancerogeno, e ammoniaca, sostanza altamente dannosa per la falda acquifera. Infine, le carte nere di Favini sono carbon-black free.

Favini limita o evita di utilizzare sostanze chimiche nocive per l'ambiente e per la salute dei lavoratori.
0%
Prodotti chimici, utilizzati durante le operazioni di sbiancamento e colorazione della carta, contenenti carbon-black, formaldeide, cloro o ammoniaca.
-72%
Riduzione dei rifiuti pericolosi avviati in discarica su prodotto finale annuo (2009-2022).

Riduzione dei rifiuti

Le regolari e attente attività di manutenzione degli impianti Favini generano scarti marginali che non possono essere evitati del tutto. Tuttavia, questi rifiuti classificati come “pericolosi”, composti da oli, materiali assorbenti (come stracci) o fanghi, sono stati notevolmente ridotti nel corso degli ultimi anni.

Nel 2022, i rifiuti pericolosi avviati in discarica sono stati inferiori del 72% rispetto al 2009, privilegiando il recupero in ottica circolare. I rifiuti pericolosi su prodotto finale annuo, invece, sono stati inferiori del 56%. Inoltre, i rifiuti su prodotto finale annuo avviati a recupero sono aumentati del 18%.

Il nostro impegno nella scelta delle materie prime e la gestione dei rifiuti è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. In particolare il nostro programma di azioni in questo ambito rispetta i principi:

  • 9 sostegno all’innovazione;
  • 12 promozione di modelli sostenibili;
  • 15 protezione dell’ecosistema terrestre;
  • 17 favorire partnership con aziende ed enti.

Sfoglia le altre sezioni per scoprire tutti gli SDGs perseguiti da Favini.

I nostri dati sono stati raccolti e analizzati da LifeGate.
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Energia ed emissioni
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