Consumi idrici

Riduzione e riuso: la nostra gestione dell’acqua

-36 %
Riduzione dei consumi idrici (m3 di acqua consumata/tonnellate di prodotto finito) rispetto alla baseline (2022 vs 2009) grazie all’implementazione del sistema di ciclo chiuso dell’acqua, che ne permette il riutilizzo quando possibile.
5 - 8 %
Range di acqua residua nei fogli, in base alle caratteristiche del prodotto.

L’IMPATTO DELLA GESTIONE DELL’ACQUA

La gestione dell’acqua deve tenere conto sia dell’impatto ambientale, sia di quello economico. La qualità delle acque reflue trattate che vengono scaricate nei corsi d’acqua deve essere la migliore possibile, per evitare di arrecare un impatto negativo sull’ecosistema.

Per questo, è fondamentale il controllo dell’intero processo dei reflui scaricati. Attraverso continue analisi chimico-fisiche si ha un monitoraggio costante della qualità degli scarichi. I principali parametri di sicurezza sono attentamente controllati giornalmente.

A cosa serve l'acqua in una cartiera?

In una cartiera, l’acqua ha molteplici utilizzi: il primo è sicuramente quello che consente la movimentazione e la distribuzione delle fibre destinate a formare la trama del foglio di carta. A seconda della tipologia di prodotto finale desiderato, nei diversi tipi di impasto vengono utilizzate differenti percentuali d’acqua.
Questa risorsa viene utilizzata anche in alcune successive operazioni, come quella di patinatura, che ha lo scopo di migliorare l’aspetto superficiale e le qualità di stampa di carta e cartone. Nelle patine, in particolare, la percentuale di acqua può variare dal 60% per le soluzioni meno diluite al 95% per quelle più diluite.
Infine, sotto forma di vapore acqueo e solo dopo aver subito un trattamento in un apposito impianto di demineralizzazione, l’acqua viene utilizzata anche nel processo di asciugatura.

L’acqua, in una cartiera, ha molteplici utilizzi: viene usata nella realizzazione dell’impasto, delle patine e come fluido riscaldante.

Sistema a ciclo chiuso

Per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza dello stabilimento, Favini ha prima di tutto distinto la provenienza della risorsa a seconda degli utilizzi: per le lavorazioni degli stabilimenti impiega acqua da pozzo, mentre per gli usi personali (dalla mensa ai servizi igienici) utilizza acqua da acquedotto.

La cartiera ha inoltre implementato un sistema di ciclo chiuso dell’acqua che consente, quando è possibile, di recuperare e reimpiegare le acque di raffreddamento delle centraline dopo un opportuno trattamento.

Inoltre, la presenza di alcuni contalitri permette un monitoraggio preciso dei consumi ed una formazione dedicata al personale contribuisce a consumi di acqua da pozzo più attenti.

Infine, tutte le acque in uscita dal processo vengono convogliate in un efficiente impianto di depurazione biologico che permette di ripristinare una qualità d’acqua ottimale rispettando in tal modo l’ecosistema dei corsi d’acqua nei quali viene riversata.

Il sistema a ciclo chiuso per il recupero dell’acqua depurata e l’impianto di depurazione biologico garantiscono l’efficienza del processo e la riduzione dei consumi.

100 %
La quota di acqua utilizzata per i processi industriali proveniente da pozzo, risorsa meno pregiata rispetto a quella da acquedotto, con un minore impatto sulla comunità.

Il nostro impegno nella gestione delle risorse idriche è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. In particolare il nostro programma di azioni in questo ambito rispetta i principi:

  • 6 gestione sostenibile dell’acqua;
  • 12 promozione di modelli sostenibili.

Sfoglia le altre sezioni per scoprire tutti gli SDGs perseguiti da Favini.

I nostri dati sono stati raccolti e analizzati da LifeGate.
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