Il metodo innovativo di produzione della carta ecologica Crush, nata dal riuso creativo di scarti agro-industriali, ha conquistato anche il celebre chef Carlo Cracco che l’ha scelta per dare una svolta green ai packaging dei suoi prodotti e ai materiali di comunicazione del suo ristorante.
Cracco aggiunge un tassello alla sua attività di ristorazione e alla sua prestigiosa cucina in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, grazie alla nuova tenuta agricola a Sant’Arcangelo di Romagna per l’autoproduzione di materie prime, di cui controlla la qualità e studia soluzioni per trovare utilizzi alternativi agli scarti agro-alimentari.
L’attenzione per la qualità delle materie prime e l’orientamento verso processi virtuosi di economia circolare hanno spinto lo chef a rivolgersi a Favini e scegliere una carta personalizzata prodotta con il 15% di residui di lavorazioni agro-industriali in parziale sostituzione di cellulosa da albero.
Vistamare: l’azienda agricola di Cracco
Sui pendii delle colline romagnole, Carlo Cracco, con la stretta collaborazione della moglie e imprenditrice Rosa Fanti, coltiva cinque ettari di vigneto, due di ulivi e ben sei sono adibiti a frutteto con prevalenza di pesche, cachi e ciliegie.
Da sempre Carlo si impegna a cercare le materie prime migliori, che dalla terra arrivano nella sua cucina. Per questo ha creduto nel progetto Vistamare, così chiamato per il panorama sulla costa dall’azienda agricola, che permette allo chef un maggior controllo della filiera.
La sfida in cucina è sempre più ardua; non è più sufficiente fare bene da mangiare, ma diventa un dovere offrire la massima qualità e lanciare messaggi di rispetto per l’ambiente e del valore del riciclo attraverso il cibo.
Il nuovo approccio di Carlo Cracco alla cucina nasce dal bisogno di chiudere un cerchio con gli elementi, contemplando in particolare la natura. Spingersi oltre al piatto finito, raccontando il viaggio che va dalla terra, all’ideazione, fino alla creazione della ricetta, raccontando la storia delle materie prime e l’attenzione per la riduzione degli sprechi in ottica di sostenibilità ambientale.
La sostenibilità, l’attenzione verso le materie prime e la riduzione degli sprechi del ristorante di Carlo Cracco sono raccontati nel progetto editoriale “Quaderno Urbano” stampato su carta ecologica Crush Kiwi di Favini.
Crush: la carta da scarti agro-industriali scelta da Cracco
Carlo Cracco, quando era in cucina dal suo maestro Gualtiero Marchesi, usava le parti nobili delle carni e tutto il resto veniva buttato. Oggi questo criterio non è più sostenibile e lo chef ritiene che gli sprechi siano il nemico primario della cucina.
Fin da subito si è attivato sul possibile utilizzo degli scarti della sua azienda agricola, valorizzandoli a materia prima per altri prodotti.
La svolta verso la sostenibilità ha coinciso anche con l’interrogativo di come poter ridurre l’impatto ambientale del ristorante e dei materiali utilizzati, tra i quali la carta. Favini si è rivelata il partner ideale per raggiungere questo obiettivo, grazie alla carta ecologica Crush sviluppata secondo le logiche di economia circolare e riuso creativo di scarti alimentari.
Grazie al know-how di Favini nello sviluppo di carte ecologiche a partire da processi di economia circolare, Carlo Cracco ha avviato un progetto per la realizzazione di una carta personalizzata della linea Crush, che contiene 15% di sotto-prodotti agro-industriali, per esempio dalla lavorazione di olive, uva e arance.
Dal pulper, alla tina di colorazione fino alla macchina continua, Cracco segue il processo produttivo della carta ecologica Crush, prodotta da Favini con il 15% di residui agro-industriali secondo le logiche dell’economia circolare.
La speciale produzione della linea Crush è pronta, ora la carta Favini prodotta con il 15% di sottoprodotti agro-alimentari verrà trasformata in packaging e materiali di comunicazoine per il ristorante e il take away dello chef Carlo Cracco.
Cosa accade con la carta Crush?
Si riesce a chiudere il cerchio: gli scarti agro-industriali da filiere alimentari conferiti in Favini, vengono micronizzati con un mulino messo a punto dalla cartiera stessa, e parzialmente sostituiti a cellulosa di albero per realizzare una carta ecologica secondo il processo circolare Crush.
Successivamente i fogli di carta si trasformano nei materiali di comunicazione e nei packaging che troviamo nel ristorante milanese di Cracco o che riceviamo a casa acquistando dal nuovo servizio luxury take away Cracco Express.
La scelta di utilizzare la carta ecologica Crush di Favini per i materiali cartacei e le confezioni dei prodotti del ristorante di Cracco è una scelta in linea con i principi di economia circolare: ridurre i consumi di risorse naturali, come la cellulosa proveniente dagli alberi, e allo stesso tempo valorizzare scarti a fine vita, trasformandoli in nuove materie prime per la produzione di carta di pregio.
Il servizio delivery Cracco Express utilizza packaging realizzati con la carta ecologica Crush prodotta da Favini con il 15% di sottoprodotti agro-industriali.
Lotta allo spreco ed economia circolare
Oggigiorno i personaggi pubblici non sono solo icone di stile, possono diventare invece esempi da seguire. Carlo Cracco racconta di essere stato invitato dall’istituto scolastico dei figli Pietro e Cesare, per cucinare e insegnare la lotta allo spreco. Questa esperienza gli ha dato l’ispirazione per trasformare la cascina in Romagna in un futuro laboratorio didattico in cui invitare i bambini delle scuole per trasferire l’importanza del riciclo e del riuso.
L’educazione al rispetto ambientale, l’innovazione per soluzioni più sostenibili e la spinta per un’economia circolare vengono veicolati da casi concreti come questo progetto che coinvolge lo chef Cracco e Favini nel riutilizzo di scarti agro-industriali per la produzione di carta ecologica per le confezioni che porteranno a casa prelibati piatti di alta cucina.
Favini è il partner ideale per la creazione di supporti per la stampa coerenti con i progetti di sostenibilità, come quello dello chef. Oltre alla carta ecologica Crush con il 15% di residui agro-industriali, il portfolio Favini include Alga Carta, brevettata negli anni ’90 per riutilizzare le alghe in eccesso della Laguna di Venezia, Refit con 15% scarti di lavorazioni tessili di lana e cotone e Remake con 25% di sottoprodotti della pelletteria.
Inoltre, il processo produttivo di Favini mira ad un costante monitoraggio e riduzione di emissioni di CO2, acqua ed energia, l’impegno dell’azienda per la sostenibilità è raccontato nel Sustainability Channel.
Fonti
Forbes.it – Carlo Cracco “scende in campo” con la moglie Rosa Fanti. Con lei scopriamo il progetto Vistamare
Freshpointmagazine.it – Rosa Fanti: “Carlo Cracco ha scoperto il valore della ciliegia”
Panorama.it – Mentre Cracco sta in cucina, io mi dedico a coltivare i campi