Dalla lavorazione del cuoio nasce Remake

Dal cuoio nasce la carta ecologica Remake di Favini: i sottoprodotti del cuoio possono diventare materia prima per la produzione di carta ecologica di alta qualità, secondo la logica di riuso creativo dell’economia circolare.

La pratica di riutilizzo di materiali di scarto, destinati ad essere gettati, per creare nuovi oggetti dal valore maggiore del materiale originale, è detta upcycling. Favini ha adottato questo principio alla base dell’economia circolare già negli anni 90’, intraprendendo un percorso sostenibile che continua tuttora. In questo articolo scopriremo come dai sottoprodotti di un’altra filiera industriale, quella della pelletteria, può nascere un nuovo prodotto innovativo ed eco-sostenibile: la carta Remake di Favini.

Oltre l’upcycling: simbiosi industriale ed ecologia industriale

L’ecologia industriale è un campo relativamente nuovo che sostiene l’idea secondo cui un ecosistema industriale può comportarsi in modo simile all’ecosistema naturale, nel quale tutto viene riciclato in un sistema a ciclo chiuso. Nell’ambito dell’ecologia industriale, rientra il concetto di “simbiosi industriale”. [Fonte: Enea]

La carta ecologica Remake di Favini nasce proprio grazie alla simbiosi industriale, ovvero al processo nel quale industrie tradizionalmente separate integrano i loro processi per promuovere vantaggi competitivi attraverso lo scambio di materia, energia, acqua e, nel caso di Favini e delle sue carte ecologiche, di sotto-prodotti.

Favini, ampliando il percorso di riuso creativo iniziato con Shiro Alga Carta e proseguito con Crushha sviluppato Remake.

Il principio che accomuna questi progetti è il riuso creativo, mentre ciò che li distingue e caratterizza è la filiera con cui Favini ha instaurato un rapporto di simbiosi industriale per innescare i virtuosismi propri dell’economia circolare.

Se Crush è frutto dell’interazione tra settore cartario e agro-industriale, la carta Remake, prodotta con il 25% di sottoprodotti della pelletteria, nasce dalla simbiosi industriale tra l’industria conciaria e quella della carta.

Remake: case history di economia circolare, dalla lavorazione del cuoio fino alla carta eco-sostenibile

L’industria conciaria italiana è storicamente considerata leader mondiale in termini di valore con il 65% della produzione a livello Europeo e il 22% sul totale mondiale. [1]

Il processo produttivo conciario è molto complesso ed è costituito da un alternarsi di operazioni chimiche e meccaniche per trasformare le pelli grezze in pelli nobilitate. Queste ultime verranno trasformate dall’industria manifatturiera in prodotti finiti, quali calzature, borse e accessori abbigliamento, rivestimenti per mobili e arredamento, interni per automobili e molti altri prodotti.

Durante queste lavorazioni si generano degli scarti: le rasature durante la fase conciaria, che derivano dal processo di rasatura delle pelli con la quale si uniforma lo spessore su tutta la pelle; e gli sfridi, nella fase delle lavorazioni manifatturiere, ovvero le parti rimanenti dopo il taglio e non utilizzabili per ricavare altri prodotti finiti. [2]

Generalmente questi residui della lavorazione del cuoio sono assorbiti dall’industria dei fertilizzanti e in parte destinati allo smaltimento in discarica. In alternativa vengono utilizzati per ottenere cuoio rigenerato attraverso una lavorazione che implica l’utilizzo di lattici sintetici o naturali ottenendo un prodotto durevole, ma non riciclabile.

Favini riusa creativamente questi scartiaggiungendoli al mix di ingredienti per la produzione di carta e sostituendo così il 25% di cellulosa vergine con i sottoprodotti della filiera della pelletteria. Per la produzione della carta Remake, Favini seleziona sottoprodotti del cuoio di origine Italiana che provengono dalla concia vegetale dei pellami, senza l’impiego di cromo e altri metalli.

La preparazione dell’impasto si ottiene con una nuova modalità di trattamento dei residui del cuoio. Prevede un processo meccanico di pulizia e sfibratura dei residui e la successiva miscelazione alle fibre di cellulosa, non utilizzando prodotti chimici diversi da quelli usati nella tradizionale produzione della carta.

Nasce Remake, una carta riciclabile e biodegradabile al 100% perfettamente stampabile e trasformabile come una carta di ottima qualità.

La morbidezza al tatto del cuoio è stata trasferita a un altro materiale: la carta Remake, che si caratterizza proprio per la sua peculiare sensazione tattile che stimola a sperimentare la carta sia con la vista che con il tatto. I residui di cuoio visibili sulla superficie della carta, donano infatti un aspetto distintivo ed un effetto tattile morbido e vellutato sorprendente.

Remake è un esempio concreto di upcycling e di applicazione delle logiche dell’economia circolare: le rasature e gli sfridi della lavorazione del cuoio da prodotto di scarso valore eccedente e destinato in parte conferimento in discarica, vengono utilizzati per produrre una nuova carta totalmente riciclabile di alto valore per la stampa e per l’imballaggio di pregio.

Remake, oltre alla versione liscia in 6 diversi colori, è disponibile anche nella variante goffrata Carapace. Nell’articolo “Carapace, storia dello sviluppo di una goffratura” abbiamo intervistato Emanuele Ricci, il designer che ha ideato e sviluppato la texture della goffratura della carta Remake.

L’artista Peter Grundy ha realizzato un’illustrazione per raccontare il ciclo di vita del cuoio, dalla sua lavorazione per realizzare accessori e calzature, fino al riuso creativo dei suoi sottoprodotti per produrre la carta ecologica Remake di Favini. La vediamo stampata su Remake Smoke nel visual book “Up-cycling” di Remake.

Remake Story continua: le carte ecosostenibili e riciclabili per progetti creativi e di design

La carta Favini nata dalla simbiosi industriale tra il settore cartario e quello della pelletteria è utilizzata per realizzare molteplici applicazioni che, una volta finito di essere utilizzate, verranno riciclate e introdotte nel ciclo produttivo della carta. Packaging e shopper, cataloghi e materiali di comunicazione, progetti creativi e artistici, proseguiranno il loro ciclo di vita in successivi cicli produttivi secondo un modello di economia circolare.

Famosi brand hanno apprezzato la carta Remake di FaviniBenetton Group ha scelto nell’ambito della sua campagna sulla sostenibilità la carta Remake per tutti i cartellini di United Colors of Benetton, Vivienne Westwood, icona del fashion britannico, ha dato vita a esclusivi packaging per i suoi accessori, infine per Louis Vuitton abbiamo realizzato la carta Remake Sand per le shopper partendo dai lori sottoprodotti di pelletteria.

Le spiccate caratteristiche innovative e i benefici ambientali della carta Remake di Favini sono stati notati dall’European Recycling Paper Council che ha premiato Remake con il premio European Paper Recycling Awards 2017.

Lasciati ispirare da Remake di Favini per realizzare i tuoi progetti creativi nella board di Pinterest di Remake.

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FONTI

[1] https://www.unic.it/conceria-italiana/industria-conciaria-italiana

[2] https://www.unic.it/conceria-italiana/processo-produttivo