Continua la rubrica Crush Story con un nuovo caso di economia circolare, oggi racconteremo il ciclo di vita dell’orzo.
Il mondo del fashion sta ponendo un’attenzione sempre crescente alla scelta di materiali ecosostenibili realizzati utilizzando sottoprodotti di lavorazioni industriali, secondo principi di circolarità dell’economia. Un esempio è Stella McCartney, coerente con la sua filosofia di brand impegnato in termini di sostenibilità, ha utilizzato dei materiali alternativi alla pelle animale: una pelle ecologica costituita al 100% da materiali sostenibili proveniente dagli scarti del processo di lavorazione della birra [1] , sviluppata dalla designer Mi Zhou.
I sottoprodotti derivanti dalla lavorazione dell’orzo, per esempio nella produzione di birra e di scotch whisky, sono stati utilizzati anche da Favini in ottica di economia circolare per produrre la carta ecologica Crush Orzo, un progetto spin-off dell’offerta standard Crush.
Crush Orzo è disponibile su richiesta; anche in versione per etichette rivolgendosi ad Avery Dennison.
L’orzo: dal malto per la produzione della birra e del whisky, alla carta ecologica di Favini
L’orzo è un cereale la cui origine risalirebbe ad una specie selvatica originaria del Medio Oriente, coltivata a partire da circa il 7000 a.C. e da qui si è diffuso in tutto il mondo. Anticamente in Egitto e in Cina l’orzo era alla base del sostentamento della popolazione. Attualmente in Italia l’orzo occupa una superficie coltivata superiore a 350.000 ettari, con una produzione di circa 1,5 milioni di tonnellate. [2]
Oggi l’orzo viene utilizzato anche per produrre il malto d’orzo, uno degli ingredienti principali della produzione della birra e per realizzare altre bevande come ad esempio il whisky di malto.
Come si ottiene la carta ecologica Crush di Favini a partire dall’orzo? Continua a leggere per scoprirlo.
La birra e il whisky sono accomunati dalla materia prima utilizzata per la loro produzione: l’orzo. Storicamente ogni popolo ha distillato il prodotto fermentescibile che aveva a disposizione in grande quantità; ad esempio in Scozia erano i cereali, in particolare l’orzo, dal quale si ricavano queste due bevande. Tradizionalmente l’orzo veniva fatto germinare nei pavimenti nelle distillerie per poi essere essiccato con il fumo di un fuoco alimentato a torba che conferisce al malto d’orzo l’aroma finale con note di fumo, fuliggine e cenere.
La parte iniziale del procedimento produttivo è comune sia per il whisky che per la birra: macinatura dei cereali, macerazione, cottura, aggiunta di lievito e fermentazione. La birra è pronta per essere venduta dopo poche settimane di affinamento, mentre un ottimo scotch richiede vari anni di invecchiamento in botti usate. [3] In quale fase del processo di produzione di birra e whisky si ottiene il sottoprodotto utile per la produzione della carta ecologica Crush Orzo?
Per produrre birra e scotch whisky, l’orzo dopo essere stato sottoposto al processo di macerazione, diventa malto d’orzo. Quest’ultimo viene macinato per trasformare l’amido in zuccheri necessari alla fermentazione per fare la birra e il whisky. Il residuo che deriva dalla fermentazione è il malto d’orzo esausto (o trebbia), si tratta del principale sottoprodotto del processo di produzione di birra e whisky, che solitamente viene utilizzato come mangime per animali o smaltito in discarica.
Favini interviene a questo punto della filiera andando a recuperare l’orzo esausto e trasformando questo scarto in risorsa preziosa rinnovabile e naturale da introdurre nel ciclo produttivo della carta, seguendo le logiche dell’economia circolare. Il sottoprodotto della lavorazione dell’orzo viene essiccato e micronizzato nell’apposito mulino dello stabilimento di Rossano Veneto di Favini e diventa materia prima per la produzione della carta. La farina che si ottiene, viene aggiunta al mix di ingredienti per la produzione della carta ecologica Crush Orzo.
Crush per Avery Dennison: carte ecologiche per etichette di vino, birra, liquori e whisky
A Label Expo 2019, il salone di riferimento internazionale per l’etichettatura, è stata lanciata la nuova gamma di carte per etichette ecologiche di Avery Dennison sviluppate a partire dalla carta Crush, tra cui Crush Grape, Barley e Citrus.
Un nuovo materiale con speciale trattamento per resistenza all’umido sviluppato per offrire un’alternativa ecologica all’intero settore Wine&Spirits. Crush Grape, Citrus e Barley sono ideali rispettivamente per realizzare etichette sostenibili e creative per bottiglie di vino, di liquori a base di agrumi come il famoso limoncello e bevande a base d’orzo come la birra e il whisky.
Lasciati ispirare da Crush di Favini per realizzare i tuoi progetti creativi nella board di Pinterest di Crush.
Hai usato la nostra carta ecologica Crush e desideri condividere sui nostri canali social il risultato? Scrivi a social@favini.com il tuo pezzo di storia di economia circolare.
Continua a seguire la rubrica Crush Story:
- Dagli agrumi alla carta
- Dal chicco a Crush Caffè
- Dai fiori a Crush Lavanda
- Dagli alberi di ciliegio alla carta Crush Ciliegia
- Dalle coltivazioni mais alla carta Crush
- Dai vigneti a Crush Uva
- Dalla frutta secca a Crush Mandorla e Nocciola
- Dal kiwi alla carta ecologica Crush
- Dagli uliveti alla carta ecologica Crush
- Dalle fave a Crush Cacao
- Dalla noce di cocco alla carta
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FONTI
[1] Matrec.com “PELLE REALIZZATA DAGLI SCARTI DI PRODUZIONE DELLA BIRRA”
[2] Enciclopediadellabirra.it “Ingredienti della Birra: l’Orzo”
[3] Slowfood.it “Birra e whisky: sapete cosa li accomuna più di quanto potreste pensare?”