Dai vigneti a Crush Uva

Nella rubrica Crush Story ripercorriamo la filiera virtuosa dell’uva fino alla carta ecologica Crush Uva attraverso gli utilizzi dei sottoprodotti derivanti dalla lavorazione del vino.

Il 7 agosto, in occasione della raccolta del primo grappolo d’uva che ha dato ufficialmente il via alla vendemmia 2019, Coldiretti ha annunciato che l’Italia è nuovamente leader mondiale nella produzione di vino, davanti a Francia e Spagna, con una produzione stimata tra 47 e 49 milioni di ettolitri, nonostante un calo registrato del 10% rispetto al 2018.

La vendemmia proseguirà fino a novembre: da nord a sud si parte tradizionalmente con le uve pinot e chardonnay, in un percorso che prosegue a settembre ed ottobre con la raccolta delle uve rosse autoctone: Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo. La vendemmia in Italia si conclude a novembre con le uve di Aglianico e Nerello. [1]

Il processo di lavorazione dell’uva per la produzione del vino genera differenti tipologie di sottoprodotti. Essi possono diventare un’opportunità per l’economia e per l’ambiente e che vengono utilizzati in diversi settori industriali, secondo i principi di economia circolare.

Scopriamo insieme come lo scarto della produzione del vino diventa una risorsa sostenibile ed ecologica per la produzione della carta.

Crush Story Uva: case history di economia circolare, dai vigneti fino alla carta eco-sostenibile

Durante il periodo della vendemmia, che in Italia avviene tra agosto e novembre (fonte Coldiretti), i grappoli d’uva vengono raccolti dai vigneti per poi essere trasformati in vino.

Il residuo della prima lavorazione dell’uva è la vinaccia, un sottoprodotto derivante dalla spremitura degli acini d’uva. La vinaccia viene recuperata e utilizzata per produrre distillati.

Dalla distillazione si generano altri sottoprodotti: i vinaccioli, cioè i semi dell’acino d’uva, e la vinaccia dealcolata. Dal vinacciolo si ottiene l’olio di vinacciolo, mentre la vinaccia dealcolata viene utilizzata come riempitivo per il mangime animale.

Dopo questa diverse fasi di lavorazione, la vinaccia dealcolata, cioè il residuo derivante dalla spremitura dei grappoli e i successivi processi di lavorazione, viene essiccata e micronizzata. La farina ottenuta nel mulino dedicato nello stabilimento di Rossano Veneto di Favini, viene mescolata con acqua e fibre naturali per produrre una carta ecologica unica: Crush Uva.

Grazie al processo innovativo di Favini, i sottoprodotti della lavorazione del vino permettono un risparmio del 15% di fibre vergini e diventano una materia prima alternativa preziosa. Questo riutilizzo di scarti all’interno di una filiera virtuosa segue i principi di economia circolare.

A questo punto la carta Crush può essere utilizzata e trasformata per realizzare diverse applicazioni, come ad esempio packaging di lusso e cataloghi, immagini coordinate, etichette, inviti e notebook. Crush Uva è disponibile anche nella versione 90 label perfetta per la stampa delle etichette resistenti all’umido. Quale migliore idea di un supporto che nasce dai residui di uva per l’etichetta di una bottiglia di vino?

Oltre ai sottoprodotti derivanti dalla lavorazione dell’uva, in Favini vengono processati anche i residui di kiwi, mais, caffè, mandorle, nocciole, olive, agrumi, ciliegie e lavanda, per la produzione di carte ecologiche.

Un esempio di economia circolare: dai vigneti dello champagne nasce il packaging ecologico di Veuve Cliquot

Nel 2015 è nata, dalla collaborazione con la maison dello champagne Veuve Clicquot, una carta prodotta grazie ai sotto-prodotti del processo di produzione dello champagne. Nel pieno rispetto dell’ambiente, dopo la spremitura dei grappoli, la buccia degli acini d’uva trova un nuovo utilizzo.

Le bucce vengono essiccate e micronizzate per diventare materia prima per la produzione di una carta ecologica unica risparmiando il 25% di fibre vergini. Da “contenitori” della polpa, a materia prima del packaging di lusso per champagne!

Crush per Avery Dennison: carte ecologiche per etichette di vino e liquori

L’esempio più recente, lanciato oggi 24 settembre a Label Expo, il salone di riferimento internazionale per l’etichettatura, è il nuovo materiale sviluppato da Avery Dennison per le etichette vino utilizzando Crush Grape con speciale trattamento per resistenza all’umido. L’articolo, per offrire un’alternativa ecologica all’intero settore Wine&Spirits, è inserito in una gamma che comprende anche Crush Citrus e la nuovissima Crush Barley, perfetti rispettivamente per liquori a base di agrumi e orzo.