Crush Story: dagli agrumi alla carta

I primi ingredienti di cui raccontiamo la storia in ottica di economia circolare sono gli agrumi.

Inizia oggi una storia sull’economia circolare [1], in cui ogni capitolo racconterà come Favini sia inserita in una filiera virtuosa, che parte da prodotti naturali destinati al settore agro-industriale e si evolve in modo sostenibile per l’ambiente.

Ogni mese racconteremo Crush – la carta ecosostenibile di Favini nata dagli scarti dell’industria agro-alimentaree il ciclo di vita dei sottoprodotti utilizzati per produrla attraverso un’operazione di upcycling.

In Italia ogni anno vengono utilizzate ben 1.000.000 tonnellate di agrumi per la produzione di succhi. Di questa enorme quantità, con la spremitura solo il 40% diventa succo, mentre il 60%, pari a 600.000 tonnellate, che fine fa?

Scopriamolo insieme ripercorrendo il ciclo di vita degli agrumi nella Crush Story dagli aranceti fino alla carta Crush Agrumi, passando per le numerose lavorazioni e utilizzi dei sottoprodotti in ottica di economia circolare.

Crush Story Agrumi: una storia di economia circolare dagli aranceti alla carta

Dalle coltivazioni di agrumi vengono raccolti i frutti destinati alla produzione dei succhi, ma solamente il 40% di questi, dopo essere stato spremuto, diventa succo.

Il restante 60%, pari a 600.000 tonnellate, diventa un sottoprodotto di lavorazione ed è chiamato pastazzo di agrumi.

Il pastazzo subisce ulteriori lavorazioni utili all’estrazione: oli essenziali, bioetanolo, pectina, e composti utilizzati in seguito per la produzione di pneumatici, tessuti e altri materiali.

Il sottoprodotto conseguente a queste nuove lavorazioni si chiama pastazzo depectinizzato e viene solitamente disidratato e compattato per essere utilizzato come integratore nei mangimi animali o per la produzione di biopellet. Infine, parte di esso, è purtroppo destinato alla discarica.

È proprio a questo punto della catena che interviene Favini, utilizzando il pastazzo depectinizzato, un materiale di scarso interesse e valore, riusando creativamente per la prima volta come materia prima nobile per la produzione di carte ecologiche di alta qualità.

Favini interviene riusando il pastazzo depectinizzato degli agrumi in ottica di economia circolare per produrre carta ecologica di elevata qualità.

Crush Agrumi è la carta ecosostenibile ideata da Favini prodotta a partire dai sottoprodotti di lavorazione degli agrumi.

Nasce così Crush Agrumi, la prima carta realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agroindustriali delle arance, che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero.

Oltre ai sottoprodotti della filiera degli agrumi, processiamo anche i residui di kiwi, mais, caffè, mandorle, nocciole, olive, lavanda, uva, cacao, cocco e ciliegie.

Crush Story Agrumi continua: la filiera a valle

La filiera non si conclude con Crush, infatti la carta di Favini creata riutilizzando sottoprodotti dell’industria agro-alimentare è un materiale riciclabile. Crush, dopo il suo utilizzo, viene riciclata continuando la sua vita in successivi cicli produttivi secondo un modello circolare.

La carta Crush è adatta a tutte le applicazioni, compresi packaging di lusso, cataloghi, cartellini, notebook, inviti ed etichette.

Il brand di cosmetici Anne Geddes ha scelto Crush per realizzare i packaging dei suoi prodotti.

I packaging di Anne Geddes sono realizzati con l’innovativa carta ecosostenibile di Favini Crush.

Il visual book di Crush “Raggi X”, grazie alla sua duplice funzione tecnica e creativa, ci permette di esplorare le potenzialità di questa carta attraverso incredibili immagini ai raggi X del fotografo inglese Nick Veasey.

Lasciati ispirare da Crush per realizzare i tuoi progetti creativi nella board di Pinterest di Crush.

Hai usato la nostra carta ecologica Crush e desideri condividere sui nostri canali social il risultato? Scrivi a [email protected] il tuo pezzo di storia di economia circolare.

Altri utilizzi alternativi dei sottoprodotti di lavorazione delle arance, oltre alla carta Crush

Come Favini, anche Orange Fiber, in ottica di economia circolare valorizza gli scarti agro-industriali delle arance: la start-up siciliana crea un tessuto sostenibile utilizzando i residui alimentari della lavorazione degli agrumi, così da preservare le risorse naturali e favorire il riuso di sottoprodotti industriali.