Durante il 2022 abbiamo raccontato sui nostri canali social la produzione della carta attraverso una serie di puntate. Siamo partiti a Gennaio incontrando i nostri colleghi dell’accesso delle materie prime fino ad arrivare a Dicembre alla spedizione del prodotto finito. Ora ripercorriamo insieme tutte le tappe del nostro viaggio per rispondere alla domanda: come si fa la carta?
Chi incontriamo all’accesso merci? Luca si occupa di scaricare e stoccare le materie prime per produrre la carta, che vengono poi preparate da Claudio e Denis per la produzione. Oltre alla cellulosa, i colleghi preparano anche i refili, ovvero gli scarti pre-consumo di produzioni precedenti. Claudio e Denis stoccano questo materiale e al momento opportuno, viene riutilizzato per produrre altra carta in un’ottica di economia circolare.
Quando le materie prime sono pronte interviene Francesco che si occupa del pulper! Il pulper è un grande macchinario in cui viene preparata la ricetta della carta; la cellulosa viene mescolata con una precisa quantità di acqua ed è poi pronta per essere trasferita per i passaggi successivi.
Francesco libera le balle di cellulosa dai fili di ferro con una cesoia ad aria, per prepararle al carico. Attraverso dei nastri trasportatori il pulper viene caricato.
Un altro compito è la pulizia del macchinario: ciò serve ad eliminare i residui di colore delle produzioni precedenti, che andrebbero a compromettere l’alta qualità delle nostre carte.
Ma dove viene portato poi questo impasto? L’impasto viene trasportato tramite alcune pompe nella cassa d’afflusso: da qui entra nella tela su cui viene steso per creare il foglio di carta. Stefano regola sia la cassa d’afflusso che la tela: la loro velocità e la quantità di impasto in uscita sono cruciali per determinare la grammatura e la formazione della carta. L’acqua presente inizia a drenare per gravità e grazie alle casse di aspirazione, cominciando ad asciugare il foglio.
Il foglio passa poi attraverso i feltri umidi, ossia dei rulli che drenano ulteriormente l’acqua grazie alla pressione. A questo punto la carta passa intorno a grandi cilindri caldi che fanno evaporare l’acqua asciugando il foglio.
Nella size press vengono spruzzate uniformemente delle sostanze per migliorare la carta, ad esempio viene steso amido sulla superficie per migliorare le prestazioni in stampa. Il foglio passa ora di nuovo attraverso dei cilindri caldi per essere asciugato definitivamente. Se la tipologia della carta lo richiede, viene lisciata tramite la pressione di alcuni rulli.
E anche se ora il foglio di carta è formato, il suo viaggio non è ancora concluso!
Per ottenere carte di alta qualità il controllo è essenziale! Incontriamo Gioele, il nostro giovane analista di laboratorio. Quando la macchina continua finisce un lotto produttivo, Gioele va in produzione a prelevare dei campioni di carta. Una volta in laboratorio verifica la tinta del campione con lo spettrofotometro: la tinta prelevata dalla macchina deve coincidere con la tinta desiderata.
Gioele effettua poi le prove previste dal controllo qualità, per esempio di spessore, lisciatura, grammatura, porosità, resistenza e ceneri. I dati vengono registrati a computer e inviati alla macchina continua per la verifica.
Alcune carte possono poi avere una trama impressa sulla superficie: ecco che incontriamo Derry!
Quando la carta esce dalla macchina continua è una bobina dalla superficie liscia che può essere arricchita imprimendo un disegno. Questo processo, la goffratura, viene realizzato tramite due cilindri.
La bobina di carta viene caricata nella goffratrice: il cilindro superiore, detto incisore, “schiaccia” la carta nel cilindro inferiore, detto controcilindro, più morbido, lasciando un segno netto e preciso.
La patinatura è un trattamento superficiale che crea degli effetti particolari sulla carta: metallizzato, satinato, gommato, lucido, opaco… una moltitudine di possibilità!
Per ottenere l’effetto desiderato bisogna verificare due parametri chiave e correlati tra loro. La viscosità della patina rappresenta il parametro più importante e determina il risultato finale. Il secondo parametro da controllare è la tinta della carta, che dipende anche dalla quantità di patina, e quindi di pigmenti, spalmati sulla superficie della carta.
La patina viene distribuita sulla superficie del supporto per mezzo di cilindri applicatori e l’eccesso viene eliminato attraverso un getto calibrato di aria: la lama d’aria. La carta passa nei forni dove la patina stesa in superfice viene asciugata e solidificata.
Quando la carta esce dalla macchina continua, o dalla goffratrice, è in bobina. Per essere venduta in fogli deve quindi essere tagliata ed è qui che incontriamo Corrado.
La carta viene stesa tramite alcuni rulli ed entra nel gruppo di taglio dove viene tagliata longitudinalmente e trasversalmente. I fogli così ottenuti possono essere poi impaccati o bandierati.
Che sia impaccata o bandierata la carta passa poi nel forno termoretraibile dove viene avvolta con una pellicola protettiva. In questa fase inoltre in automatico viene creata un’etichetta con un codice di tracciamento per ripercorrere tutte le fasi di produzione della carta.
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