Un’introduzione storica
Se avessimo la possibilità di visitare tutte le industrie cartarie, noteremmo che la maggior parte di esse producono principalmente carte di colore bianco, ma non in Favini! Il bianco è una variante molto utilizzata per comuni usi finali. Si pensi per esempio a quanta carta da fotocopie veniva usata a scuola, in ufficio o a casa!
Molte cartiere si sono specializzate in questo ambito mentre Favini si è posizionata su una nicchia differente: la stampa di pregio e il packaging di lusso. In questi ambiti, qual è il miglior modo per distinguersi? Puntare sul colore!
Ecco perché facendo un tour all’interno del nostro stabilimento di Rossano Veneto (VI) si verrà travolti da una miriade di colori: grandi bobine di carta dalle tinte pastello, forti o scure riempiono i nostri magazzini prima di trasformarsi in fogli su cui stampare e realizzare copertine, inviti, etichette per abbigliamento, packaging, inserti di cataloghi, riviste e libri di pregio.
Da Colorissimi a Burano: il rebranding delle carte colorate di Favini
l marchio Colorissimi ha radici storiche che risalgono agli anni ’70, come racconta Andrea Favini, direttore marketing e commerciale estero dell’azienda. In quel periodo, Favini siglò un accordo con una cartiera americana di Wausau (Wisconsin) per introdurre nuove tecnologie nella produzione di carte colorate. Da questa collaborazione nacque una linea innovativa di carte “Colorissimi Favini”, che fece il suo debutto ufficiale a Grafitalia con uno stand vivace e ricco di colori.
La gamma era suddivisa in tre linee: Colorissimi Acqua con toni pastello, Colorissimi Luce dai colori intensi, e Colorissimi Fuoco, un imitation parchment. Già dai primi anni di commercializzazione, Colorissimi si affermò come un marchio di successo, conquistando i mercati esteri e posizionandosi tra i brand di riferimento di Favini insieme a Biancoflash.
Nel corso degli anni ’80, il marchio subì un’importante operazione di rebranding: le linee Acqua e Luce furono riunite sotto il nome di “Burano Colori Favini”, mentre la linea Fuoco venne incorporata in “Laguna”. Successivamente, tra il 2005 e il 2006, la collezione venne ulteriormente semplificata, diventando semplicemente “Burano”.
L’evoluzione dei loghi di Burano
La gamma di carte colorate Favini ha continuato a evolversi nel tempo, aggiornandosi costantemente per offrire una selezione sempre più ampia di colori, grammature e formati.
Nei primi anni novanta erano offerti trentuno colori, con tonalità che spaziavano dal pastello a quelle più forti e vivaci, fino a colori molto scuri. Nel 2007 la gamma è stata incrementata ed aggiustata, includendo nuove tonalità intense e scure come il Rosa Shocking, il Rosso indiano, oltre al Marrone e al Grigio Grafite. Poi, nel 2014, la gamma si è arricchita ulteriormente con l’aggiunta di tonalità ancora più scure, tra cui Grigio Pietra, Tabacco e Arancio Bruciato.
Oggi, la collezione comprende trentacinque colori che cercano di rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente e di creativi alla ricerca di carte che esaltino le loro applicazioni nel mondo della stampa e del packaging di lusso.
L’evoluzione dei campionari
Anche i campionari hanno seguito l’evoluzione della gamma colori, adattandosi di pari passo. Negli anni ’90, l’associazione con la Laguna e l’isola di Burano era molto forte, sia visivamente che concettualmente, ma nel tempo l’aspetto visivo si è progressivamente trasformato, pur mantenendo lo spirito originario.
Inizialmente, i campionari organizzavano i colori per similitudini cromatiche: i pastelli venivano raggruppati tra loro, così come le tonalità più forti e quelle scure. Tuttavia, con l’inizio degli anni 2000, questa distinzione si è attenuata, riflettendo il passaggio a “Burano” come nome unico, senza più l’associazione con Colorissimi.
Nel 2007, il campionario si presenta come una vera e propria tavolozza di colori variegati, con una composizione armoniosa e accattivante. In quel periodo, il nero Burano, molto apprezzato e riconosciuto dal mercato, viene isolato e valorizzato ulteriormente.
Burano oggi
Burano, uno dei brand storici di Favini, continua a essere largamente apprezzato sia in Italia che all’estero. Negli ultimi cinque anni, il marchio ha registrato una crescita costante in diversi mercati globali, con i cinque principali Paesi acquirenti che rappresentano aree geografiche diverse.
Il cuore di Burano è senza dubbio il colore, con il Nero che si è distinto come una delle tonalità più richieste, simbolo di raffinatezza e versatilità. Ma Burano non si ferma ai colori classici: tonalità più vivaci come il Celeste e il Blu Cobalto si fanno notare, dimostrando la capacità del brand di soddisfare le esigenze creative più varie. Questa perfetta combinazione di tinte eleganti e accese mantiene Burano un punto di riferimento per chi cerca qualità e originalità nel mondo della carta.
Questa sua importanza sia in termini di notorietà che di domanda, si traduce nel monitoraggio dell’impronta carbonica lungo il suo ciclo di vita. È stato recentemente effettuato il calcolo delle emissioni di CO2 del prodotto Burano colorato da ClimatePartner secondo il Greenhouse Gas Protocol Product Life Cycle Accounting and Reporting Standard (Protocollo GHG). L’obiettivo di Favini è di individuare le fasi più impattanti di tutto il ciclo di vita di Burano e di intervenire su quelle più critiche.
La carta
Burano è la linea di carte colorate e lisce di alta qualità che si prestano ad applicazioni nell’ambito della cartotecnica, della stampa e della creatività. Una delle carte storiche e più amate di Favini, è disponibile in nove grammature e ben trentacinque colori. Favini ha sottoposto Burano al calcolo delle Emissioni di Co2, a dimostrazione dell’attenzione nei confronti dell’ambiente dell’azienda e all’individuazione di azioni migliorative volte alla riduzione dei consumi.
Metodologia e confini del sistema
Il calcolo delle emissioni di CO2 del prodotto Burano colorato è stato effettuato da ClimatePartner secondo il Greenhouse Gas Protocol Product Life Cycle Accounting and Reporting Standard (Protocollo GHG).
Il metodo utilizzato per calcolare la Product Carbon Footprint è stato il Cradle to consumer ed end of life, considerando tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto controllabili dal produttore. Queste fasi comprendono l’estrazione e la pre-lavorazione delle materie prime, l’imballaggio, la produzione e la consegna del prodotto al cliente. Per la end of life vengono tenute conto le fasi dello smaltimento ed imballaggio.
Il calcolo si è basato principalmente su dati primari, qualora non siano stati reperiti è stato fatto ricorso a dati secondari da fonti riconosciute. Inoltre, nel calcolo sono state incluse anche le emissioni difficili da attribuire direttamente al prodotto ma necessarie per produrlo, quali ad esempio gli spostamenti dei dipendenti da e verso la sede di lavoro e le trasferte.
Le emissioni
I dati sulle emissioni per la produzione di Burano sono stati ordinati secondo le fasi del ciclo di vita e rappresentati in due modi: in tabella e in un grafico a torta. Quest’ultimo consente di vedere rapidamente come le fasi di approvvigionamento delle materie prime e della produzione incidono nell’impronta carbonica.
Azioni per la riduzione
La Carbon footprint, letteralmente “impronta di carbonio”, è il parametro che permette di determinare gli impatti ambientali che le attività di origine antropica hanno sul cambiamento climatico e, quindi, sul surriscaldamento del pianeta. Il dato deriva dalla somma delle emissioni in atmosfera di gas a effetto serra causate dal prodotto, e permette di definire obiettivi e intraprendere azioni di riduzione delle emissioni esistenti e di compensazione di quelle che non possono essere evitate.
Per ridurre le emissioni evitabili è possibile intervenire in fase di progettazione del prodotto, ricorrendo all’implementazione di tecnologie impiantistiche migliori che permettano un efficientamento energetico e ambientale, all’utilizzo di materiali potenzialmente riciclabili e all’approvvigionamento di materie prime e imballaggi a livello locale. Le emissioni di gas a effetto serra residue, ossia quelle rimanenti in seguito all’attuazione delle azioni di riduzione, possono essere compensate attraverso progetti di protezione del clima.
Cos’è Burano
Il punto di incontro tra colore e qualità ha un nome: Burano, la linea di carte colorate in massa d’alta gamma e piacevolmente lisciate.
Prende il nome dall’omonima isola di Venezia, famosa per le sue case colorate. L’assortimento si compone di ben 35 colori che spaziano dalle delicate tinte pastello ai più vividi toni forti, oltre alle tonalità scurissime.
Burano include anche il Nero più autentico, che essendo privo di carbon black, è adatto anche per le nobilitazioni più preziose, come la lamina a caldo. Burano è certificata FSC™FSC™ C001810.
Si ricorda che i colori intensi di Burano sono colorati sia in massa che in superficie, e pertanto non viene garantita la resistenza al bleeding a contatto con acqua e allo sfregamento a umido.
Info tecnicheDownload chart
- Alga Carta
- Aralda
- Astralux
- Biancoflash
- Bindakote
- Burano
- Classy Covers
- Contact Laid
- Contact Pack
- Cover Line
- Crush
- Digital
- Dolce vita
- Favini Art
- Laguna
- Lightset
- Lunar
- Majestic
- Mirage
- Prisma
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- Shiro Echo
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- Tree Free
- Twill
- Twist