Un’introduzione storica
Il viaggio di Favini verso la sostenibilità ha avuto inizio nei primi anni Novanta: nel 1992 Favini inventò un metodo per riutilizzare le alghe che stavano infestando la Laguna su richiesta del Magistrato alle Acque di Venezia. Fu così che a febbraio dello stesso anno nello stabilimento di Rossano Veneto, Favini avviò la prima produzione industriale di Alga Carta.
Achille Monegato, responsabile di Laboratorio e del reparto R&S del tempo, si ricorda ancora oggi la prima produzione, avvenuta tra le ore 10 e 11. Mentre l’odore delle alghe attraversava lo stabilimento, veniva scritto il brevetto che sarebbe stato depositato entro una settimana. “La criticità principale era la velocità di decomposizione delle alghe al momento della raccolta, ecco perché il passaggio dell’essicazione è risultato fondamentale per inserire questa materia nell’impasto” racconta oggi Achille. Le alghe secche hanno facilitato la produzione di carta, dando a Favini il riconoscimento di essere la prima cartiera ad utilizzare le alghe nella produzione.
Il successo della carta prodotta con le alghe non tardò ad arrivare. Già nel 1993 il progetto Alga Carta venne approvato dall’allora CEE come programma Life per le nuove tecnologie pulite. A seguire, nel 1994, Favini ricevette il premio Philip Morris per le tecnologie ambientali.
Anche in TV si parlava del nuovo prodotto di Favini, “siamo stati sommersi da richieste di interviste” afferma Achille. Lo scalpore nel pubblico era soprattutto legato all’immagine della città di Venezia, è stato successivamente che ha assunto un connotato di sostenibilità ambientale maggiore.
In azienda tutti erano entusiasti del progetto, dal presidente di allora Andrea Favini e del figlio Amministratore Delegato Marco Favini, fino ai direttori di stabilimento e commerciale. Un progetto che è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Consorzio Venezia Nuova e Magistrato delle acque, di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e di Ecolstudio di Padova.
Come sono variati il marchio e i campionari nel corso degli anni?
Il lancio di Alga Carta è stata un’occasione per far conoscere il brand Favini, rivedendo quindi le strategie di marketing che fino ad allora erano concentrate sulla promozione di Colorissimi, il marchio di punta che identificava la linea di carte colorata, oggi nota come Burano.
Dagli anni ’90 prende quindi vigore il nome di Favini, identificando la cartiera innovativa e attenta all’ambiente.
Alga Carta andò a comporre la famiglia di carte EcoFavini, che comprendeva anche Ecoiris, Mais carta e Tree Free. Un messaggio forte per spiegare la direzione che aveva scelto di intraprendere Favini nei confronti della sostenibilità, nonostante il mercato – in generale – non avesse ancora maturato una consapevolezza.
Un trentennio più tardi, arrivando ai giorni nostri, Favini ha un nuovo brand che abbraccia e identifica i prodotti più sostenibili della gamma: Paper from our Echosystem, di cui naturalmente Alga Carta fa parte.
Michele Posocco, Marketing manager di Favini, spiega la differenza tra EcoFavini e Paper From Our Echosystem. Mentre EcoFavini rappresentava una raccolta di carte ecologiche definite tali per le materie prime che impiegavano, che erano alternative o da fibre annuali, Paper From Our Echosystem rappresenta oggi l’evoluzione e la risposta alle nuove esigenze di mercato. I brand di carte ecologiche sono aumentati, non impiegano solo materie prime alternative, ma utilizzano nella produzione anche energia elettrica rinnovabile, materiale di recupero nell’impasto e si vanno a compensare le emissioni di CO2 non evitabili.
Ad oggi Alga Carta affascina ancora, per Michele Posocco è “un esempio di economia circolare e riuso creativo di un’eccedenza naturale nata in tempi in cui la sostenibilità non era ancora un tema all’ordine del giorno. La sostituzione di cellulosa di albero è un tema che ha sorpreso emozionato a lungo e tuttora crea un notevole interesse, così come il tema della salvaguardia dei mari e degli oceani”. Il risultato è una carta che stampa molto bene, con un aspetto grezzo grazie alle inclusioni visibili ad occhio nudo.
Evoluzione del logo e dell’immagine del brand
Negli anni ’90 il logo di Alga Carta era figurativo: l’immagine ricordava Venezia, famosa per la sua laguna navigata da particolari imbarcazioni, le gondole.
Negli anni 2000 Alga Carta entra nel cappello “SHIRO”, dal giapponese “puro, bianco”, assieme ad altri brand. Verrà temporaneamente ribrandizzata SHIRO ALGA CARTA e il logo subisce adeguamenti stilistici per seguire le regole della brand identity che prevede un cambio di font.
Nel 2019: altra svolta! Alga Carta torna alle origini con il suo brand semplice, diretto, memorizzabile e descrittivo. Alga Carta, la carta fatta con le alghe.
Anche i campionari, fondamentali per presentare la carta al mercato, si sono evoluti:
Negli anni 90’ i campionari contenevano forti richiami alla laguna di Venezia da cui originariamente provenivano le alghe: gondole, mare e lo skyline di Piazza San Marco.
Negli anni 2000 il riferimento all’ingrediente distintivo – le alghe – è protagonista della grafica. Una è realizzata tramite l’impressione di corde di barche usate e impregnate di inchiostro!
Più recentemente le grafiche sono più minimaliste e geometriche: texture di maxi lettere che compongono il brand Favini si intersecano tra loro creando giochi di colori e pattern.
Verso il futuro
Il passato e il futuro di Favini si intrecciano continuamente attraverso Alga Carta, che fu il primo progetto di upcycling lanciato da Favini in un’epoca in cui questo concetto ancora non aveva preso le forme con cui lo conosciamo oggi. Dopo diversi anni sul mercato ha guadagnato l’aura di un prodotto iconico, inizialmente dando impulso al brand Favini, ed aiutando l’azienda ad affermarsi come trend setter nel mondo delle carte ecologiche e poi indicando una strada alternativa per la sostenibilità nel settore cartario.
Andrea Favini, attuale direttore marketing e vendite export dell’azienda racconta: “Ricordo ancora uno scambio di battute avvenuto all’inizio degli anni duemila, tra noi ed un importante produttore di fibre di cellulosa. Egli ci chiedeva che motivo avessimo di introdurre nel mercato una carta fatta con “scarti” marini, sporca (puntinata) e odorante di alghe, quando il mercato offriva fibre di cellulosa purissima, bianchite e garantite dalla certificazione FSC™. Noi rispondemmo che ci stavamo immaginando un mondo dove ogni risorsa fosse pienamente sfruttata, inclusi gli scarti industriali e le biomasse; un mondo dove la materia di scarto si converte in materia prima“.
Ed il tempo ha dato conferma alle nostre azioni, un grande numero di aziende hanno seguito la strada dell’Upcycling.
Per quanto riguarda gli sviluppi futuri di Alga Carta, Andrea Favini sostiene che il collegamento con il mare e le notevoli qualità estetiche di questo prodotto, rendano Alga Carta ancora oggi un materiale molto richiesto, e per questo è difficile immaginarla diversa da ieri. Tuttavia poiché Favini non smetterà mai di cercare nuove fibre alternative alle fonti primarie di oggi, “mi piace immaginare che il mare diventerà un tema ancora più centrale per un nuovo possibile prodotto, verso un’industria sempre più sostenibile”.
Scopri le caratteristiche ecologiche
Intro
Alga Carta, la carta ricavata dalle alghe, ha affascinato il pubblico sin da quando è stata brevettata negli anni ’90. Originariamente nata convertendo in opportunità il problema dell’eccessiva crescita di alghe nel delicato ecosistema di Venezia, questa carta innovativa continua oggi ad essere prodotta utilizzando lo stesso principio di economia circolare. Attingendo da altri ambienti marini, Alga Carta è prodotta con una ricetta che include 10% di alghe in esubero.
Oggi Alga Carta fa parte di una collezione di carte ecologiche che risponde a molteplici necessità e desideri di aziende che desiderano comunicare su supporti il più sostenibili possibili: Paper from our Echosystem.
Come tutte le carte di Paper from our Echosystem, per Alga Carta è garantito che:
- nasce da materie prime eco-innovative, in questo caso da riuso creativo (upcycling) 10% di alghe;
- le emissioni sono state totalmente neutralizzate;
- è realizzata con fonti di energia rinnovabile, nel caso di Alga Carta viene autoprodotta
- orgogliosamente certificata FSC™ e si evidenzia l’impegno a essere sia riciclabile che biodegradabile
- è prodotta secondo un processo produttivo monitorato e costantemente migliorato.
Quali altre carte compongono la nostra collezione più ecologica?
Beachcomber: il visual book di Alga Carta
Intro
Alga Carta nasce dalle alghe raccolte in area marine in difficoltà e il suo visual book non poteva che prendere spunto da queste ambientazioni. Il visual book di Alga carta è un progetto editoriale ideato e progettato per trasmettere l’identità della carta, la sua natura. Favini ha fortemente voluto questo strumento in grado di ispirare i designer e di raccontare il concetto della carta Alga Carta con cui è stato realizzato.
Data la natura del prodotto, le tecniche di stampa scelte per questo visual book sono poche e non particolarmente stravaganti. Questo perché si è voluto far parlare di più la carta, valorizzandone le caratteristiche e la storia.
La fase concettuale: il tema e la connessione con Alga Carta
Con una carta che nasce dal mare, il nostro visual book non poteva che prendere spunto da un’ambientazione marina. Il visual book “Beachcomber” raccoglie una serie di scatti di Lisa Woollett, fotografa, autrice e “cercatrice d’oro”, come si definisce lei, che vive sulla costa della Cornovaglia.
Le immagini, stampate su Alga Carta, documentano le sue peregrinazioni lungo le sponde della Gran Bretagna e raccontano le storie di cose naturali e antropiche ritrovate lunga la riva.
Lisa testimonia i vari ritrovamenti, indumenti e oggetti abbandonati che possono rovinare l’equilibrio dell’ecosistema marino.
La storia di Lisa di sposa con quella di Alga Carta, nata da un processo di riuso creativo di alghe provenienti da aree marine in difficoltà. Grazie al visual book, è possibile testimoniare la resa di stampa su questa carta.
La fase di realizzazione: anche con la stampa, la carta resta la protagonista
Alga Carta presenta sulla superficie una caratteristica puntinatura: sono le alghe che dopo essere state micronizzate ne contraddistinguono l’aspetto.
Per valorizzare la naturalezza di questo prodotto e le sue caratteristiche ecologiche, la tecnica di stampa che è stata utilizzata principalmente è la quadricromia.
I colori risultano brillanti e tra le immagini resta sempre comunque visibile la superficie puntinata della carta.
Nelle pagine si alternano scatti di sabbia e mare a scatti di oggetti ritrovati sulla spiaggia: ciabatte, scarpe, stivali, attrezzatura da pesca, oggetti per l’igiene personale.
Ti ha incuriosito l’attività di beach combing?
Condividiamo con te un articolo con le regole per praticarlo:
ti divertirai mentre aiuti a ripulire l’ambiente!
Un packaging ecologico esemplare
Seed è un’azienda statunitense, che in collaborazione con i principali scienziati e partner di ricerca di tutto il mondo, sviluppa probiotici validati dalla scienza per supportare la salute gastrointestinale, dermatologica, orale, pediatrica e nutrizionale.
Uno dei loro valori fondanti è la sostenibilità e proprio da qui nasce il punto di contatto tra Favini e Seed.
Per Seed la sostenibilità va oltre l’ambiente: un’etica che si concentra tanto sulle innovazioni dei loro prodotti quanto sul packaging che li contiene.
Ogni elemento della loro confezione punta ad essere gentile con l’ambiente. Ogni componente è progettato per proteggere i prodotti ed essere più delicato sulla nostra Terra.
Seed ha creato dei barattoli in vetro ricaricabili: in questo modo per gli acquisti ripetuti verrà inviato solo un piccolo sacchetto fatto in materiale compostabile. Inoltre, i prodotti sono confezionati con un paperfoam biodegradabile.
E la confezione esterna? Qui entriamo in gioco noi!
Insieme a Seed abbiamo sviluppato una carta personalizzata, partendo dalla ricetta di Alga Carta.
Il risultato finale è una scatola dal design in grado di distinguersi.
Se anche tu sei interessato a creare la tua carta unica – per quantitativi minimi adeguati – contattaci.
Gli ingredienti di questa carta la rendono ecologica: è ricavata da alghe che altrimenti danneggerebbero i fragili ecosistemi marini da cui vengono prelevate. E il colore? Il colore che è stato creato è unico, realizzato appositamente per il progetto Seed.
Questa carta ricopre la scatola esterna che contiene i prodotti ed è totalmente riciclabile e biodegradabile.
Che ne pensi del risultato?
Il nostro direttore commerciale Andrea Favini ha collaborato al progetto e afferma:
“Il progetto Seed costituisce un esempio virtuoso di sostenibilità ambientale applicata a un prodotto.
L’intero imballaggio è stato attentamente progettato dal brand in modo che ciascun componente rispetti l’ambiente. Per la confezione, è stata scelta la nostra Alga Carta, realizzata con il 10% di alghe e personalizzata per Seed.
Abbiamo sviluppato una tonalità di verde in linea con la loro identità aziendale, dimostrando che è possibile ottenere materiali eco-friendly senza dover rinunciare all’estetica.”
Cos’è Alga Carta
Dagli anni ’90 ispira ed emoziona; Alga Carta è la carta nata dalle alghe che, proliferando in maniera abnorme, affliggevano il fragile ecosistema della Laguna di Venezia. Ancora oggi, applichiamo lo stesso metodo produttivo per il riuso creativo (upcycling) di alghe sovrabbondanti, ora provenienti da ambienti marini di altre parti del mondo.
Le particelle di alga sono visibili sulla superficie e donano un aspetto naturale unico. Produciamo Alga Carta con energia da fonti rinnovabili e compensiamo le emissioni non evitabili. Alga Carta è certificata FSC™FSC™ C001810, riciclabile e biodegradabile!
Info tecniche
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Alga Carta tra passato e presente
Scopri di piùPerchè Alga Carta è parte di Paper from our Echosystem?
Scopri le caratteristiche ecologiche
Scopri di piùRisultati di stampa su Alga Carta: Beachcomber
Beachcomber: il visual book di Alga Carta
Scopri di più- Alga Carta
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